Battletoads – NES | Il fascino della difficoltà
Con l’avvento dei Turtles a fine anni ’80, iniziò la solita corsa al clone per rubare la scena alle tartarughe ninja puntando sugli stessi elementi chiave. Una delle migliori imitazioni fu quella di Battletoads, del 1991, gioco d’azione firmato dal talentuoso team britannico Rare. Al di là del design fin troppo “americano” come gioco superava in certi aspetti gli stessi Turtles, fissando nuovi standard per la piattaforma NES.
Ci troviamo di fronte a un titolo dal carisma unico, forte di un design eccezionale e della creazione di un mondo che molti di noi ricordano ancora.
Battletoads, che possiamo mettere a metà tra Biker Mice e Ninja Turtles, vanta un immaginario particolare, destinato a segnare un’epoca e ancora oggi amatissimo
Solo all’apparenza un picchiaduro a scorrimento, i rospi da battaglia erano impegnati su più fronti che andavano dai platform game agli sparatutto, in base al singolo livello.
L’elemento comune era la difficoltà, esagerata anche per un’epoca in cui i videogame dovevano essere difficili per vocazione. Intere parti del gioco potevano essere superate solo memorizzando la sequenza dei movimenti da compiere e questo rappresentava, e rappresenta ancora oggi un grosso limite per il cult Rare.
Battletoads – NES | Stile da vendere
Tecnicamente, come già accennato all’inizio, siamo davvero ai massimi livelli per una console già attempata.
Personaggi e fondali Sono coloratissimi e ben animati mentre la colonna sonora offre qualità e varietà in ampie dosi.
L’aspetto che più colpisce l’osservatore è ancora oggi il modo in cui Rare è riuscita a offrire così tanti stili di gioco diversi senza sbagliarne nemmeno uno. Una prova di talento che, difficoltà permettendo rende ancora oggi Battletoads un titolo imperdibile per i retrogamers e gli amanti del genere.
Nonostante i problemi di flickering tipici del NES, visto le limitazioni nel numero di sprite gestiti in contemporanea, e spesso sembra di giocare un titolo per Super Nintendo o Mega Drive.
Se pensiamo che il team di sviluppo è però riuscito a inserire una modalità per due giocatori in contemporanea, ecco che si capisce meglio lo sforzo compiuto a livello creativo.
Il successo immediato, e totalmente inatteso, di Battletoads rese le nerborute rane molto popolari a inizio anni ’90 soprattutto negli Stati Uniti portando agli immancabili seguiti e perfino una serie TV.
Con l’arrivo della grafica 3D anche Battletoads venne messo in panchina a favore di serie più moderne a livello tecnico, anche se un remake sembra in arrivo per le console della serie Xbox.
Ancora oggi comunque, Battletoads resta, senza dubbio, una delle migliori prove di forza del NES e del suo sviluppatore Rare.